Ogni anno 1.400 bambini e 800 adolescenti si ammalano di tumore. L’80% di loro guarisce, grazie ai progressi compiuti dalla ricerca accademica e clinica.
Secondo i dati diffusi da Fiagop – Federazione italiana associazioni genitori e guariti oncoematologia pediatrica e Childhood Cancer International, in occasione della XXI Giornata mondiale contro il cancro infantile, il tumore resta a livello mondiale la principale causa di morte di bambini e adolescenti, dopo le malattie infettive, colpendo più di 400.000 piccoli pazienti ogni anno, di cui 35.000 in Europa.
L’Italia non fa eccezione: il numero di neoplasie maligne (leucemie, linfomi e tumori solidi) che colpisce la fascia di età 0-19 anni è di circa 2.200 casi annui (1.400 bambini sotto i 14 anni e 800 ragazzi tra i 15 e i 19). Grazie ai progressi compiuti dalla ricerca accademica e clinica, circa l’80% di loro riesce a sopravvivere a 5 anni dalla diagnosi.
Uno studio recente pubblicato sull’International Journal of Cancer conferma che il numero di adulti in buona salute dopo un’infanzia segnata dal cancro è in continuo aumento: sulla base dei dati forniti da 15 registri tumori (che coprono il 19 per cento della popolazione del Paese), si stima che nel nostro Paese siano 45.000 i soggetti che hanno superato un tumore in età giovanile e, alla data della rilevazione, uno su quattro aveva già raggiunto e superato i 40 anni.
Nonostante si siano già raggiunti livelli eccellenti di cura e di guarigione per le leucemie e i linfomi, rimangono ancora basse le remissioni per i tumori cerebrali, i neuroblastomi e gli osteosarcomi. Del resto le neoplasie colpiscono i bambini in modo diverso da quanto non facciano con gli adulti e la sfida più grande è quella di trovare terapie adatte all’uso pediatrico, che consentano il miglior equilibrio possibile tra efficacia e riduzione degli effetti collaterali, non solo a breve termine ma anche nel medio e lungo periodo.
Ecco perché la ricerca – ma anche la formazione del personale medico e sanitario – è fondamentale.